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atto primo.— sc. ii, iii. 337

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Son penitenze tutte, ove la vera
Non compia il peccator.
Erodiade.                                        Qual è?
Giovanni.                                                       Il cangiarsi!
Erodiade.Io....
Giovanni        Pentimento altro non v’ha. Salita
Empiamente sul trono, inferocisti,
Versasti il sangue di chi ardia spregiarti:
Loco d’obbrobrio è per te il trono: scendi!
Erodiade.Non mai! non mai! — Giovanni.... ferma!
Giovanni.                                                            Io dissi.[1]


SCENA III.


ERODE e ERODIADE.


Erodiade.Erode, oh come fremi!
Erode.                                        E sarem noi,
Pari al volgo, ludibrio e spaventacchi
Di solite fantasie? Chi sono costoro
Che profeti s’annunciano? E con essi
Perchè sarà il Signor? non regnam noi?
Erodiade.Perchè il Signor sarà con essi?... Oh Erode!
Perchè son giusti. Ed, oh infortunio!... noi....
Tali siam noi?...
Erode.                         Calmati, dhe!
Erodiade.                                                  Non posso.

ATTO SECONDO.


SCENA I.

ERODIADE, ANNA.

Anna.(Eccola. — Risolviamoci. — Il cor mi scoppia
Dalla pietà: ma Dio comanda;... e indugio?)
Regina.


Pellico.-1 29

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  1. Parte
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