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398 tommaso moro.

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SCENA III.

MARGHERITA, un Ufficiale e detti.

Moro.                    Tu?
Margher.                          Padre!
Moro.                                    Amata figlia!
Cromwell.                                                             Come!
Divieto evvi del re. Non lice a Moro
Conforto alcun d’amico pianto aversi.
Chi tanto ardì? Vengan divisi.
Ufficiale.                                                       Ferma.
Del re comando è questo.
Cromwell.                                              Oh rabbia! Donde?
Credere il posso?
Margher.                                    Anna Bolena, o padre,
Intercede per noi: ch’io l’adorata
Tua fronte rivedessi, ella m’ottenne.
Moro.Il Signor la pietosa Anna rimerti,
E la ritragga dalla via di colpa
E di sventura, in che mal cauta mosse.
Cromwell.Breve fia vostra gioja![1]
Margher.                                              Odi, Cromwello.
Deh, furibondo non partir! Fra i nostri
Nemici più non ti schierar; l’antiche
Dissensioni tue col padre mio
Generoso dimentica. Abbastanza
Egli patì. Sia gioria tua le mire
Della regina secondar; con essa
Contribuir del padre mio allo scampo.
Cromwell.Lasciami, o donna! lasciami! Qual sia,
Perfidi, ancora il poter mio vedrete![2]

  1. Per partire.
  2. Parte; l'Ufficiale pure si ritira.
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