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atto terzo. — sc. VI, VII. | 413 |
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Moro. A niun prezzo
Uomo ad infamia indur giammai non dèssi.
Anna.Non perirà sì nobil petto: udrammi
Arrigo ancor.[1]
SCENA VII.
MORO, CROMWELL.
Cromwell. Malgrado tuo, turbato
Ti veggio, o Moro. Se pentito fossi....
Niun più di me d’Arrigo volge il core;
Giovar ti posso. — Disprezzanti sguardi
Sovra me scagli, e non rispondi? — Olà.[2]
ATTO QUARTO.
Sala del giudizio.
SCENA I.
CROMWELL, molti Giudici e fra essi ALFREDO; Testimoni.
1°Giudice.[3]Perchè secretamente il rio Cromwello
Va a questo ed a quel giudice or parlando?
2°Giudice.Taci. Agl’intimi suoi l’orribil cenno
Comunica del re.
1°Giudice. Qual?
2°Giudice. Che di morte
Sia reo Tommaso Moro, e si condanni.
Alfredo.[4]Ma di Tommaso Moro amico io fui
Ne’ suoi giorni felici e gl’incolpati
Sensi di lui conosco....