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424 tommaso moro.

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Cromwell.[1]«Tommaso Moro è condannato a morte!»
Moro.Siccome il divo Paolo, un dì, fu visto
Con empia gioja assistere al supplizio
Del primo martire, e son ambo in Cielo;
Così possan miei giudici aver meco
Parte una volta nel perdon d’Iddio![2]


SCENA VIII.

ARRIGO, ANNA, un Ufficiale e detti.

Ufficiale.Il re.
Cromwell.          Signor...
Arrigo.                              Ebben?
Cromwell.                                             Dannato è a morte.
Arrigo.Moro!... A che pronto sei? Parla.
Moro.                                                            A morire.[3]


SCENA IX.

ARRIGO, ANNA, CROMWELL, ALFREDO, L'Ufficiale.

Arrigo. Orgoglioso!... imperterrito!... sublime!
Io che l’uccido, fremo; ed egli è in pace!
Ah, null’uom tanto amo ed esecro!
Anna.                                                             A’ tuoi
Sensi generosissimi abbandona
L’imposto fren: malgrado suo quel grande
Salva.
Arrigo.           Grande egli è troppo. Essermi amico
Dovea: non volle. Ch’egli muoja è forza![4]
Anna.[5]Ah no! Sposo!...
Alfredo.                                    Mio re!... Ferma.... Egli fugge.

  1. Strappa di mano la carta ad Alfredo, e legge con voce ferma.
  2. S’avvia per partire.
  3. Parte, e gli altri l’accompagnano.
  4. Parte.
  5. Seguendolo.
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