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atto quinto. — sc. iv, v. | 431 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tragedie (Pellico).djvu{{padleft:436|3|0]]
Non se ne perda, e li rivegga io in cielo!
Ah! la mano di Dio posi su tutta
Questa nativa mia terra diletta!
Protegga i buoni ond’ella abbonda, e sforzi
I malvagi a temerla e rïamarla!
Ponga fine agli alterni odii feroci
Che di religïone usurpan nome,
Ed a color che schietti erran, perdoni! —
Andiam. — Là sorge il feral palco. Oh santo
Di Rochester pastor! mia dolce guida
Per sì lungh’anni! tu quel palco dianzi
Coraggioso ascendesti, e tu sei quegli
Che, giunto in Ciel, tosto da Dio impetrasti
Ch’ivi l’amico tuo ti seguitasse!
Voci Lontane.
Un varco!
Moro. Che sarà?
Voce di Margher. Padre!
Moro. La voce
Di Margherita! Ohimè!
SCENA V.
MARGHERITA con altri Figli e Figlie di MORO e detti.
Margher. Padre, i tuoi figli
L’ultima volta benedici![1]
Gli altri Figli. Oh padre!
Moro.Oh strazïante vista! Oh amati figli!
Ch’io tutti ancor vi stringa al sen! Con quanta
Dell’amor mio paterno è la possanza
Tutti, tutti del par vi benedico.
Margher.Noi non potè la madre a quest’addio
Ultimo accompagnar.
Moro. Pietoso a lei
Deh! siate ajuto, o figli amati, e Dio
Daravven guiderdon. — Con dignitosa
- ↑ Corrono a lui e gli s’inginocchiano intorno.