< Pagina:Viaggio Da Milano Ai Tre Laghi.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
136 Lignite, Oro nell'Arena.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Viaggio Da Milano Ai Tre Laghi.djvu{{padleft:152|3|0]]La riva del Ticino è formata pur essa di ghiaja a varj strati, ne’quali si veggono dei massi grandissimi di granito, di selce e d'altre dure pietre, frammezzati da strati d'arena, di piccola ghiaja, e talor di terra. V’è pur molto e bianchissimo quarzo; e fin qui vengono a provvedersene i Veneziani per le loro fabbriche di cristalli e di terre cotte.

Dopo un viaggio di ben trenta miglia, che fassi in brevissimo tempo, or minore or maggiore secondo che scarseggia o abbonda l’acqua, ma non mai al di là di quattro ore, si giunge sotto Tornamento alla così detta Casa della Camera. Ivi, come s’è detto, si toglie al Ticino gran parte dell’acqua sua per formare il Naviglio grande. Il resto continua pur navigabile sin a Pavia e al Po, e va con questo al mare. Egli è navigando sul Ticino a Pavia che vedonsi nell’alta sua sponda fra Besate e la Zelada moltiplici ed alti strati di sostanza combustibile, cioè di lignite, frammezzati da strati di ghiaja e d’arena aurifera, e sparsi sen vedono de’grossi pezzi sulla ghiaja del fiume ove raccolgonsi[1].

  1. In questa lignite riconosconsi molti tronchi di pino, e persino degli strobili. Fra que’tronchi ne ho trovato alcuno polarizzato, e perciò fulminato. Esso stava 140 piedi sotto la superficie del suolo, entro cui il Ticino si è scavato l’alveo. Sembra dunque che sia stato sepolto quando il Ticino, spezzando
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.