< Pagina:Viaggio Da Milano Ai Tre Laghi.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
166 Da Varese a Lugano.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Viaggio Da Milano Ai Tre Laghi.djvu{{padleft:182|3|0]]salirebbe al Poncione, vetta calcare, presso cui, nel discendere a Gana, veggonsi de' filoni di ferro spatico, e all'opposto lato trovasi della bella arena quarzosa, che ben serve alle vernici della maiolica. Qui si divide il calcare dal porfiritico. Di colassù presto si sarebbe in vista del già mentovato Deserto. Verrebbesi a Cavagnana, indi a Guasso al monte, passando presso un laghetto omai divenuto una torbiera. Venendo ai Mulini, vedrebbesi del piombo nel quarzo; e a Prognana per fertili campagne discenderebbe al lago di Lugano, vedendo per via indizj di scisto bituminoso al basso.

Già dicemmo che da Selva-piana, passando per Brusinpiano, vassi a Laveno e Ponte di Tresa. Sin dal nono secolo, come vedesi dal Codice Santabrosiano[1], abitato era questo paese sotto nome di Ponte-Tretie; e'l vicin monte, su cui sta Viconago, come abbondante di miniere, a principio del secolo xiii fu donato da Federico II al vescovo di Como. È certo che da lungo tempo dal quel monte cavasi dell'argento, ond'ebbe nome di Monte Argentera. Molti sono gli antichi cunicoli che vi s'incontrano; e ultimamente, chi faceva lavorare quelle miniere (con nuovi edifizj ed eccellenti macchine, se non che forse troppo dispendiose) trovò due vecchis-

  1. Ad ann. 875.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.