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Lario, ramo di Como. 281

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Viaggio Da Milano Ai Tre Laghi.djvu{{padleft:297|3|0]]di Como erano i Plinii, de’ quali fanno menzione molte iscrizioni di questi contorni. Una bella ven’ha per C. Plinio Calvo nel palazzo pubblico[1]. Molte antiche epigrafi in marmo veggonsi in Vescovato, e più ancora presso il mentovato Giovio, che ha ornato l’atrio, il cortile e le scale di quante vetuste lapidi patrie ha potuto raccogliere, (ove fra le altre[2]

  1. Questa lapide onoraria per Caio Plinio Calvo non è più nel palazzo pubblico, ma nel palazzo dei Co. Giovii, ove si trasportarono quelle che si dicono in Vescovato, e quelle che erano in casa Tridi, anzi pressochè tutte le più importanti della città e della provincia, per discorrer le quali anche di fuga e per cenni in luogo di nota sarebbe d’uopo fare un volume (Nota tratta dall’esemplare postillato dal sig. dott. Gio. Labus).
  2. Trajano o poco più. Dall’età di quest’ultimo è la seguente:
    caio coesidio
    evzélo
    vi . viro
    caius . plinivs
    philocalvs
    in . civis . tvtélam
    coedidivs
    evlélvu
    collégio . fabrum
    dedit . hs . ii (2000 sesterzi)
    locus . datus . decreto . collegii
    (Nota tratta dall'esemplare postillato dal sig. dott. Gio. Labus).
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