< Pagina:Viaggio Da Milano Ai Tre Laghi.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
320 Sotterranea.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Viaggio Da Milano Ai Tre Laghi.djvu{{padleft:336|3|0]]ti interstizj, cosicchè occupa quasi un miglio[1].

Una quarta ne ha sentita a Masso, gruppo di casuccie presso Magliana, al di sopra di Mandello; la qual ramificazione pur ha molti filoni, alcuni di solo ferro, e altri di ferro misto a pirite; il che egli conoscea, perchè alle alterazioni del polso non corrispondea la bacchetta, che soltanto oscillava sulle sue dita[2]. Questi filoni hanno la direzione dal S. O. al N. E., onde, se continuano, vanno sopra Pasturo in Valsassina[3]. Questa ramificazione colle due precedenti appartiene piuttosto alla terza regione, la quale ha circa tre miglia di larghezza, e corre quasi parallela alla summentovata dal N. O. al S. E.

Più presso Mandello, e in tutto quel contorno, molto piombo sentì Pennet, non però in lunghi e continuati filoni, nè sulla direzione dei filoni testè mentovati, ma dal S. O. al N. E[4].

  1. Corrisponde questa miniera a quella che cavasi attualmente alla Gaetta sulla sponda occidentale del Lario.
  2. Questa era già stata trovata colla bacchetta divinatoria da certo Bettola, che la credè miniera d’oro in possesso del diavolo. Vedi l’opera mia della Raddomanzia, num. 333.
  3. Ove fu trovata colla bacchetta, e si cava. Ivi n. 338.
  4. Molto cavonne poi il sig. Pini.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.