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44 | Contorni delle Isole Borromee |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Viaggio Da Milano Ai Tre Laghi.djvu{{padleft:58|3|0]]tutte per un verso, specialmente in alto, e riconosceravvi que’ banchi che in tutti i graniti hanno veduti Saussure e Dolomieu[1], sommi geologi; ma non valuterà certamente per istrati quelle grosse vene di granito più nero e più duro che, a foggia di rilegature, tagliano i gran massi irregolarmente. E chi nega le stratificazioni, faravvi vedere che il granito è in massi enormi, e solo ha delle vene quarzose sottilissime, le quali servono d’indizio e di guida agli scarpellini per tagliare il masso a norma del bisogno; e che le altre vene non sono che accidentali fenditure. Le vene vanno per lo più dall’ovest all’est alzandosi; e ciò serve non solo a tagliarlo, ma anche a trarre giù del monte i massi tagliati. Noterà l’eletromettra che il lato orientale è positivo o divergente, e l’occidentale è negativo o convergente. Il resto è inerte. Questa proprietà conserva il sasso in qualunque luogo poi trasportisi, o in qualunque direzione si metta. Tale è pure lo scisto. I cristalli di feldspato, come quelli di quarzo jalino sono inerti[2].
- ↑ Saussure. Voyages dans les Alpes. Tom. IV, pag.60. Dolomieu. Rapport des voyages etc. Journ. des Mines. Num. 40.
- ↑ Non tutti gli uomini hanno la sensibilità necessaria per accorgersi dell’azione positiva e negativa di que’ sassi, ma l’hanno alcuni; e questi hanno sovente verificato sì fatto fenomeno. Vedi il Capo ultimo di quest’opera.