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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Vincenzo Bellini (Calcedonio Reina).djvu{{padleft:46|3|0]]cangiamenti devono accadere con singolare facilità nei popoli di delicato sentire e di mobile imaginativa. Tale sembra la causa che ha prodotto in pochi anni grandi cambiamenti nella musica italiana».

Questo ho letto in un vecchio libro che tratta del Bello nella Natura e nell'Arte[1], e mi parvero parole che dopo un secolo trovano adesso tutta la loro applicazione, e la giustezza degli apprezzamenti. Volendo fare un confronto tra la Musica che ormai ha il soprannome di antica, o di classica, con la moderna è d'uopo convenire con le gravi osservazioni del filosofo francese; se non che allora era necessaria l'evoluzione, per conseguire altri effetti; qualcosa ancora mancava al perfetto rigoglio dell'Arte; oggi si è potuto constatare il danno anzichè il vantaggio; chè certi limiti imposti dalla Natura non si possono impunemente varcare.

«Le bellezze della Musica (siegue l'istesso Autore) sono il prodotto del musicista, allorchè esso pensa e sente al pari del poeta, di modo che re-

  1. V. P. I. BARTHEZTheorie du Beau dans la Nat. et dans les Arts— Paris 1807.
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