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Anni 1290-1293 181

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Vita di Dante.djvu{{padleft:191|3|0]]che è sire della cortesia, la mia anima se ne possa ire a vedere la gloria della sua donna; cioè quella beata Beatrice, che gloriosamente mira nella faccia Colui, qui est per omnia sæcula benedictus. Laus Deo[1]„.

Così finisce quella narrazione del suo amore, od anzi de’ suoi amori giovanili, che egli intitola perciò la Vita Nova, cioè la vita giovanile. La scrisse al suo primo amico, cioè a Guido Cavalcanti, e in volgare solamente secondo l’intenzione di questo[2]. E sul volgare, e sullo scrivere in esso d’amore, che si faceva da 150 anni, e sulla convenienza di non iscrivere così d’altri soggetti, fa una breve digressione, ove sono i semi del libro del Volgare eloquio che vedremo poi. Di questo intanto, narrandovi egli il suo innamoramento per la gentildonna consolatrice negli ultimi giorni del 1292 o al principio del 1293, è così accertata la data non anteriore. Oltre poi alla narrazione da noi seguita, e alle poesie riferite od accennate, contiene il libretto un com-

  1. Vita nuova p. 73
  2. Vita nuova p. 56
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