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Seguono nella narrazione del buon Compagni, quattro grandi facciate di lamenti e descrizioni di persecuzioni; le quali, perchè le persecuzioni di tutti i tempi si assomigliano e son fastidiose, noi passeremo brevemente: ricercati i Priori vecchi perchè desser danari, e lasciati star solamente per timor dello sdegno pubblico che se n’alzò; Rinuccio Rinucci, un ricco popolano, in villa a cui messer Carlo andava a uccellare, messo a taglia di fiorini quattro mila, e rilasciato poi per ottocento; i Bostichi, che prendevano in guardaterra i beni d’un loro amico per fiorini cento, e poi rubavano i beni, e collavano gli uomini in casa loro in Mercato Nuovo, nel mezzo della Città, di mezzodì; poi disonestà fatte a vergini e donne; pupilli rubati, uomini spogliati; accuse, condanne, e massimamente taglie imposte. "Patto, pietà nè mercè in niunno mai si trovò. Chi più dicea muoiano, muoiano i traditori, colui era il maggiore. Molti di parte Bianca, antichi Ghibellini per lunghi tempi, furono ricevuti da’ Neri in compagnia loro, solo per mal fare[1]". Tuttavia niuno

  1. Dino Comp., pp. 498 - 501.
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