Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
anni 1265-1284 | 35 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Vita di Dante.djvu{{padleft:45|3|0]]Dante sembra sì in più luoghi vantarsi di sangue romano[1]. Ma dove ei parla espressamente della propria famiglia, non la fa risalir se non a tre fratelli chiamati Moronto, Eliseo e Cacciaguida, viventi al principio del secolo XII; ed all’ultimo dei tre, tritavo suo, fa dire, non so se con isprezzatura o modestia:
40Gli antichi ed i miei nacqui nel loco,
Dove si truova pria l’ultimo sesto
Da quel che corre il vostro annual gioco[2].
43Basti de’ miei maggiori udirne questo;
Chi el si furo, ed onde venner quivi,
Più è il tacer che ’l ragionare onesto.
Parad. xvi.
Ad ogni modo, dal secondo de’ tre fratelli vennero gli Elisei tenuti poi sempre per consorti e consanguinei della famiglia di Dante. E venne questa dal terzo di essi Cacciaguida, e della moglie di lui Aldigeria; una lombarda, secondo alcuni di Parma, ma più probabilmente degli Aldigeri, potenti allora e poi in Ferrara. E quindi i discendenti loro dissersi pure degli Aldigeri,