< Pagina:Vita di Dante.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

parenti; e vi sono Camicion de’ Pazzi, Alessandro e Napoleone degli Alberti, Mordrecco figlio d’Artù re d’Inghilterra, un Focaccia, e Sassol Mascheroni, e vi s’annunzia Carlino de’ Pazzi[1]. La seconda zona è detta Antenora, e vi sono i traditori della patria; fra cui Bocca degli Abbati traditor de’ Fiorentini a Monte Aperti, e Buoso da Doara traditor di re Manfredi, ed un Beccaria e Giovanni Soldanieri, e con Ganellone traditor di Carlomagno un Tebaldello da Faenza; e finalmente, l’un sopra l’altro, com’è noto a tutti, i due Pisani, l’arcivescovo Ruggieri ed Ugolino[2]. De’ quali leggendo qui a suo luogo, farà forse più ch’ogni altra cosa meraviglia, il trovar tanto vigore di descrizioni e favella, dopo tante accumulate e fin qui cresciute descrizioni. Incredibile, inconcepibile veramente è la forza creatrice di Dante; che scoraggiato, come tutti, più volte nel corso della lunga opera sua, si vede poi, come nessuno, giugnere al fine non che fresco e vivissimo, ma più forte che

  1. Canto XXXII.
  2. Canti XXXII, XXXIII.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.