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Veltro, che a questo tempo abbia a riferirsi una tradizione corrente in que’ paesi; che Dante fosse sostenuto nella torre maggiore di Porciano. "Interrogato il contadino in tutti i luoghi vicini, risponde tuttora, che Dante fu in quella rinchiuso: una recente iscrizione a piè della torre attesta l’antica tradizione, assegnando al fatto impossibile causa, la battaglia di Campaldino"[1]. Suppone il medesimo Autore, che i conti Guidi, o per vendetta delle ingiurie fatte in inferno a’ loro consorti, o perchè, quantunque Ghibellini, non ardissero tollerare l’appello prematuro ad Arrigo lontano, imprigionassero così l’imprudente scrittore. E parrebbemi avvalorata tal congettura da quella data così indeterminata, in Toscana sotto le fonti d’Arno; la quale accenna una dimora incerta e nascosta. Se non che, vuole altri si legga tal data in Toscanella sotto la fonte Marta[2]. Non pare buona la lezione, ma credane ognuno a suo talento; chè non ci fermeremo a ciò, come

  1. Veltro, p.123.
  2. Note De Romanis alla Vita di Dante - Ediz.Min.Tom.V,p.118.
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