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VITA

Spargere alcuni fiori sulla tomba d’uno tra i più distinti Italiani, è per noi di sollievo in questi primi giorni[1] d’amarezza, in cui deploriamo la perdita del nostro Vercellese, del sincero amico, lo illustre Jacopo Durandi cavaliere dell’ordine reale de’ SS. Maurizio, e Lazzaro, consigliere del detto ordine, presidente nella regia Camera de’ Conti, e membro di varie Accademie. Le sue opere drammatiche, in cui giovinotto si rese l’emulo del mellifluo Metastasio, lo fecero già conoscere per ottimo poeta in tutte le principali città d’Europa, e le di lui ricerche

  1. Questa vita, che venne scritta subito, sarà data alla luce nel giorno quarantesimo dopo l’infausta morte accaduta.
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