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ERCOLE MARIA ZANOTTI

canzone prima.[1]

A Voi parlo, o Giovanette,
  Ch’entro il cuore vi sentite
  Le celesti auree saette,
  E le dolci lor ferite,
  5Per cui voi di santo fuoco
  V’infiammate a poco a poco.
Or me udite: Appena Iddio
  Di Maria l’alma compose,
  Che per suo gentil desìo
  10In Lei tosto il guardo pose.
  E al mirarne lo splendore
  Nè restò preso d’amore.
Talchè tutto di Maria
  Si compiacque, e fiso in Lei
  15Sì le disse: O Amica mia,
  Mia Colomba, Tu pur sei
  Di mie mani opra, e lavoro,
  Mia pupilla, e mio tesoro.
Bello è il Ciel, che vago intorno
  20D’auree stelle ornar mi piacque,
  Allorchè mio Spirto un giorno
  Se ne giva sopra l’acque;
  Ma Tu in vero sei più bella
D’ogni Cielo, e d’ogni stella.
  25Vanne pure, e lieta prendi
  La terrestre umana spoglia.
  E omai tempo; si discendi;
  Per Te senta di sua doglia

  1. Per l’Immacolata Concezione.
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