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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Zecche e monete degli Abruzzi.djvu{{padleft:51|3|0]]tus monetam ipsam non debeat extrahere nec licentiare de sicla predicta[1]. I quartaroli o celle, i bolognini e i quattrini di Giovanna II abbiamo già veduti: dei denari non conosco la esistenza effettiva; bensì di quella dei mezzi carlini ci rese edotti il Fusco[2]. Non potendo, per difetto dell’originale, dare intagliato il disegno della medaglia del carlino, mi accontenterò di riportare quanto ne scrive l’egregio autore: «Tiene esso nella parte diritta la regina sedente sopra un trono retto da due leoni, stringente colla destra uno scettro gigliato, colla sinistra il globo crocigero, ed in giro + iohanna.regina.sca.dei.gra. che agevolmente leggesi Iohanna regina secunda Dei gratia. Sul rovescio poi è nel campo una croce fiorita cantonata da quattro fiordalisi, non diversa da quella che appare nei gigliati e nei robertini, col rimanente della leggenda + hvgarie.ierl.e.sicilie ed in fine una piccola aquila indicante lo stemma della città che la improntò.» La quale moneta è doppiamente notevole, sì per essere l’unica che dopo il nome di Giovanna non trascura l’epiteto di secunda, come per essere la prima delle abruzzesi che si scosta dal sistema pontificio per collegarsi al napoletano, del che non si avea esempio nella numismatica angioina, salvo che nel posteriore carlino del re Renato.

A questo punto, prima che ci dipartiamo da Giovanna II, mi è mestieri accennare di volo quella tanto bizzarra idea dello Zerdetti il quale, scambiando nel nome Juhanda in una cella del primo tipo la second’asta ricurva della h nella coda di una l, credette leggere Julanda, e ascrisse la moneta a Violante vedova di Lodovico II di Angiò[3]. Non mi farò a combattere la troppo evidente insussistenza di siffatta attribuzione, che si appoggia sulla erronea lettura di un esemplare, che spero fosse non ben conservato; ma lo sbaglio dello Zerdetti sarà una

  1. R. Archivio di Napoli. Registro 1423, fol. 368 a tergo.
  2. G. M. Fusco, Intorno ad alcune monete aragonesi ec. p. 37.
  3. C. Zerdetti, Sopra due monete del museo Mainoni osservazioni, ins. nella Biblioteca Italiana, T. XXVIII, Milano 1822, p. 181 e seg.
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