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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832
PAPA LEONE
Prima che Ppapa Ggenga annassi sotto
A ddiventà cquattr’ossa de presciutto,
Se sentiva aripète da pertutto
Ch’era mejjo pe’ nnoi che un ternallotto.
Cquer che fasceva lui ggnente era bbrutto,
Cuer che ddisceva lui tutto era dotto:1
E ’gni nimmico suo era un frabbutto,
Un giacubbino, un ladro, un galeotto.
Ma appena che ccrepò, tutt’in un tratto
Addiventò cquer Papa bbenedetto
Un zomaro, un vorpone, un cazzomatto.
E accusì jj’è ssuccesso ar poveretto,
Come li sorci cuann’è mmorto er gatto
Je fanno su la panza un minuetto.
Roma, 25 novembre 1832
- ↑ Dir cose dotte equivale in Roma, in espressione, all’essere dotto.
Note
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