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L.
ORGIA
Colma il mio nappo, giovinetta bruna!...
Vedi, la bianca e spiensierata luna
Vi infilza un raggio....
4Viva lo specchio, l’incubo e il miraggio!
Questi rubini della vigna e queste
Argentee gemine del globo celeste,
In un bicchiere,
8Sono un poema, ed io lo voglio bere!
Non discutiamo di filosofia,
Ve ne scongiuro, per la madre mia!
Chi è là che stappa?...
12Dio lo salvi dal Limbo e dalla Trappa!
Giù come fiume per allegra valle,
Giù come treccie per disciolte spalle,
Vino d’Italia....
16La ninna nanna non la fa la balia!
Dite, amici, giochiamo a cruscherella?...
Nasconderemo ognun la nostra bella,
E, ad una ad una,
20Le pescheremo per cercar fortuna.
Pietà per l’uom che pescherà la mia!...
È una scarna che chiamano poesia;
La è bella, e buona,
24Ma la vi schianta senza dir: perdona.
Vino d’Italia, itale donne, e cielo
Tutto bufere, tutto nebbia e gelo!
Pure è italiano....
28Dunque gridiam che è di un azzurro strano!
Affediddio!... battiamoci a quartine,
O nella botte entriamo a teste chine,
O diam di fiato
32A qualche tromba che assordi il creato!
Andatemi a cercare un coadiutore;
Lo vorrei nominar mio confessore
Per due minuti;
36Ho due peccati che non san star muti.
Uno è il desìo di avvinazzare un prete,
Tanto, da fargli dir che le comete
Son ostie accese,
40E che il mangiare a messa è un crimenlese!
L’altro la sete stupida del bello,
L’invidia per la nuvola e l’augello,
Mentre gli amici
44Qui, fra i bicchieri, se ne stan felici!
Miserere di me che me ne pento,
Miserere nel fulgido momento
Che non so nulla,
48Che ho intero il genio di un bambino in culla.
Giù, giù, giù vino, giù sonno ed oblìo!
E al primo albor su questo cranio mio,
Fanciulla, incidi:
52«Fu un poeta — viator, t’arresta e ridi.»