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Emilio Praga - Penombre (1864)
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XXXVI.
OTTOBRE
Un lenzuolo di nebbia avvolge il cielo,
E la pioggia minuta e lenta cade;
Le colline lontane han messo il velo,
4E di fango si coprono le strade.
Piangono come vedove le biade,
E l’elegìa, battendo stelo a stelo,
Addormenta le selve e i nidi invade,
8I nidi pieni di piume e di gelo.
Che narrano le goccie ai bruchi erranti?
Alle buccie che dice il vento fioco?
11Oh nelle tombe scheletri grondanti,
Oh beltà, robustezze, a poco a poco
Scioglientisi coll’acqua, e vegetanti!... ―
14E la gente sonnecchia intorno al foco.
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