< Pensieri (Leopardi)
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LXXIX LXXXI

LXXX.

Rivedendo in capo di qualche anno una persona ch’io avessi conosciuta giovane, sempre alla prima giunta mi è paruto vedere uno che avesse sofferto qualche grande sventura. L’aspetto della gioia e della confidenza non è proprio che della prima etá: e il sentimento di ciò che si va perdendo, e delle incomoditá corporali che crescono di giorno in giorno, viene generando anche nei piú frivoli o piú di natura allegra, ed anco similmente nei piú felici, un abito di volto ed un portamento, che si chiama grave e che, per rispetto a quello dei giovani e dei fanciulli, veramente è tristo.

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