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XII.
6 gennaio 1903.
È ipotesi da profano, e i cultori di psicologia sperimentale ne rideranno; ma io mi son fitto in mente che la scoverta mirabile del Marconi possa dar lume anche al così detto mondo dello spirito ed avviare alla soluzione di alcuni problemi che formano ora la disperazione dei filosofi e la delizia degli spiritisti. Fra la radiografia e la telepatia, fra la trasmissione della parola e della sensazione a distanza, a me par di scorgere una certa affinità. Non è forse il cervello umano un accumulatore e un impulsore di elettricità?
Io ho fede che quando la conoscenza dell’etere, anima universale, non sarà più un desiderio, molti enimmi dell’anima individuale troveranno il loro Edipo. Ma tal fortuna e tal gloria è riserbata probabilmente alla razza superiore che succederà alla nostra.
A te, stirpe sovrana, i ferrei nodi
Sciorran gli Enimmi, onde sì fiera in noi
Lasciò la sfinge i freddi artigli infissi:
Sveleran le cagíoni ultime ai tuoi
Sguardi il semplice ordito, e in nuovi modi
Regnerai con Amor cieli ed abissi.