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XXII.

Combattendo per tanti anni contro la potenza delle tenebre, io non ho fatto altro che il mio dovere di uomo, di cittadino, di scrittore.

Confortati dai generosi ardimenti dei figli di Voltaire e di V. Hugo, dobbiamo ora stringerci animosi e operosi al nostro vessillo, illuminare la coscienza del popolo, protestare altamente contro i compromessi e i traccheggiamenti di una politica che rinnega le nostre gloriose tradizioni, disonora l’Italia, offende la civiltà.

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