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X.

maggio 1904.

L’editto imperiale1 che proibisce ai Ruteni di usare la loro lingua è uno schiaffo alla civiltà. Qual meraviglia? L’esistenza di un governo dispotico non è forse un insulto perpetuo a ciò che gli uomini hanno di più alto e di più nobile nella vita?

Triste condizione di un popolo non aver altre armi che la ragione per resistere alla prepotenza degli oppressori! Che altro può la parola degli animi indipendenti, se non confortarlo a perseverare e a sperare in uno di quei benefici turbini sociali, che spazzerà presto o tardi l’impero del privilegio, del delitto e della crudeltà?

  1. Codesto ukase vietava ai Ruteni (i così detti piccoli Russi) l’uso della loro lingua, sia per insegnamento in iscuola come per pubblicazioni, discorsi pubblici, ecc.

Note

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