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Zingaretta gentil, ch'a nove genti Spirto guerriero io fui mentre il ciel volse
Questo testo fa parte della raccolta Paolo Zazzaroni

II

IL NEO

     Per accrescer di fregi opra maggiore
ornò di neo brunetto Amor quel viso,
ché qual pittor industre ebbe in aviso
di spiccar con quell’ombra il bel candore.
     Sotto la guancia ove rosseggia il fiore,
vezzoso splende in compagnia del riso;
atomo sembra in quel sembiante assiso
per far centro di gloria al dio d’amore.
     Sorse in quel cielo e seco alba gemella
in due luci spuntò, quand’ei defunto
al doppio Sol languia picciola stella.
     Da quel loco però non fu disgiunto;
ch’Amore, in terminar faccia sí bella,
lasciò de l’opra al fin quel neo per punto.

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