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Questo testo fa parte della raccolta Giuseppe Battista
XXIX
L’UOMO E LA PACE
Per non cader squarciato all’altrui morso
ha le zampe falcate il fido alano,
e se talor guerreggia il toro insano
dalle corna lunate ottien soccorso.
Unghia laceratrice aguzza l’orso
e dente avvelenato il mostro ircano,
l’aquila ha il rostro e l’istrice montano
selva d’acuti strali erge sul dorso.
Ha lorica di squame il pesce avaro,
arma dedala pecchia ago mordace,
cela serpe crudel veleno amaro.
Natura sol, nell’opre sue sagace,
fa l’uomo inerme. Ed argomento è chiaro
ch’altro non vuol, se non ch’ei viva in pace.
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