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Perchè nel tempo rio
Dimoro tutta via aspettando peggio,
Non so com’io mi deggio
Mai consolar, se non m’aiuta Dio
5Per la morte ch’io cheggio
A lui che vegna nel soccorso mio,
Ch’e’ miseri, com’io,
Sempre disdegna, com’or provo e veggio.
Non mi vo’ lamentar di chi ciò face,
10Perch’io aspetto pace
Da lei su ’l punto dello mio finire;
Ch’io le credo servire,
Lasso, così morendo,
Poi le disservo e dspiaccio vivendo.
15Deh or m’avesse Amore,
Prima ch’io ’l vidi, immantenente morto,
Che per biasmo del torto
Avrebbe a lei et a me fatto onore!
Tanta vergogna porto
20Della mia vita che testè non more,
Ch’è peggio del dolore
Nel qual d’amar la gente disconforto;
Chè una cosa è l’Amore e la Ventura,
Che soverchian natura,
25L’un per usanza e laltra per sua forza;
Sì ch’io vo’ per men male
Morir contro alla voglia naturale.
Questa mia voglia fera
È tanto forte, che spesse fïate
30Per l’altrui potestate
Darìa al mio cor la morte più leggiera:
Ma, lasso!, per pietate
Dell’anima mia trista, che non pêra
E torni a Dio qual’era,
35Ella non muor, ma vive in gravitate;
Ancor ch’io non mi creda già potere
Finalmente tenere
Che a ciò per soverchianza non mi mova
Misericordia nova:
40Ma avrà forse mercede
Allor di me il signor che questo vede.
Canzon mia, tu starai dunque qui meco
A ciò ch’io pianga teco:
Ch’io non so dove tu ti possa andare,
45Ch’appo lo mio penare
Ciaschedun altro ha gioia:
Non vo’ che vadi altrui facendo noia.