< Poemetti (Rapisardi)
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Il Papa
Il Padre Eterno L'Imperatore

« — Ch’io scenda a patteggiar col novo erede
Di colui ch’usurpò la sede mia?
Ch’io levi a benedir la destra pia ?
4Scellerato chi ’l dice, empio chi ’l crede.

Benchè prigione insidiato io sia,
Incrollabile, eterna è la mia fede;
Nè lungi è il dì, che su la bestia ria
8Ella porrà, come a’ begli anni, il piede.

Sgombrerà, sgombrerà gl’incliti luoghi
La genia triste ; e l’ombre, ove or mi celo,
11La luce avranno del mio doppio trono.

Cadrà sotto al mio cenno il mondo prono;
E a celebrar la mia vittoria, i roghi
14Lingueggeranno, alto stridendo, al cielo. »

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