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Giovanni Fantoni - Poesie (1913)
IX. A Lesbia
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IX
A Lesbia
(Capriccio).
Lesbia, risveglia il fuoco
con i sabei profumi,
e di mirto prepara
incoronata l’ara
alli paterni numi.
Il mio fratel germano
stringe la man d’Irene,
e veglia insidiosetto
giá sul gemente letto
l’impaziente Imene.
Giá gli Amoretti ignudi
scherzan fra i lin fugaci:
chi prepara le bende,
e chi alternando accende
le tepidette faci.
Gli Scherzi lascivetti,
del letto sul confine,
chiamano i dolci Baci
ad agitar vivaci
le seriche cortine.
Sceglimi fra la greggia
un candido vitello:
coronagli la fronte
di mirto, e siano pronte
le bende ed il coltello.
Dará lo sposo il colpo
fra l’uno e l’altro corno,
e liberá la sposa
la fronte setolosa,
speme del nuovo giorno.
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