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XV. La conoscenza
Varie - XIV. In morte di Giuseppe II Varie - XVI. La finta pace

XV

La conoscenza

     Amica del silenzio e degli orrori,
dallo stellato ciel notte pendea,
quand’io vicino alla vezzosa Clori
fra vago stuolo femminil sedea.
     Ne’ dolci sguardi, di beati errori
ministri, Clori un lento amor bevea;
le destre, pegno dei nascenti ardori,
chiedea speranza ed il desio stringea.
     Con interrotti moti i piè fugaci
alternavan le gioie al nostro core;
furtivi su la man cadeano i baci.
     Ove fuggiste, rapidissim’ore?
Rammento ancor vostre amorose faci!
Oh Clori, oh notte, oh tenerezze, oh amore!

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