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Giuseppe Torelli - Poesie italiane (1795)
SOPRA LA FELICITÀ
Al nobilissimo signor conte
Carlo Firmian
Al nobilissimo signor conte
Carlo Firmian
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Quando alcun bene l’intelletto apprende,
La potenza, che vuole, e al bene aspira,
Tosto cupidamente in lui si gira,
4E tutta quanta a possederlo intende.
Nè però quel di sè paga la rende;
Che nuovo bene appreso anco la tira,
Sì che sazia de l’un, l’altro desira;
E pur amore sovra amore accende.8
Non è l’umano desiar che un moto,
Con cui dirizza l’alma a la sua meta
11L’eterno Arcier, che mai non scocca a voto.
Allor, nè pria, sarà felice e lieta,
Che fia congiunta a lui, che solo immoto
14Fuor tutto move, e in sè tutto quieta.
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