< Poesie milanesi < VI - Sonetti
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VI - Sonetti - 19 VI - Sonetti - 21

20.

AL SUR CAV. VINCENZ MONTI.

Invid a on festin1.

(-1815).

Per incoeu guarna pur via
I tò rimm, i toeu conzett.
E ven chi a godè in cá mia
Vun di solet Testinett.

Te doo face de mett legria,
Fior de gamb, de brasc, de lett,
De imbrojá el eoo a chi se sia
Che podess tra on fazzolett2,

Sont sicur che te diree
Che hin i Grazi e i Mus che balla
Sui bej praa del Pegasee:

Ma el diroo forsi mej mi
A vede che no ghe calla
El so Apoll, che te set ti.



21.

(-1815).

A proposet, lustrissem, de vaccina,
Ch’el senta s’el vceur rid questa che chi
Ch’el sará on mes che la m’è occorsa a mi
In del fa vaccina la Barberina.

  1. • Questo sonetto fu diretto al celebre cav. e poeta Vincenzo Monti, per commissione del sig. Carlo Casiraghi, che invitavalo ad intervenire ad uno dei suoi brillantisiimi festini ’. (Nola del Porla).
  2. Allude all’uso orientale, per cui il Signore dell’l-larem gettando il fazzoletto accennava alla prescelta fra le odalische.


Note

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