< Poesie scelte (Pontano)
Questo testo è completo.
Giovanni Pontano - Poesie scelte (1874)
Traduzione dal latino di Pietro Ardito (1874)
Nenia quinta
VII IX

Nenia quinta


per allettare al sonno: canta la madre.


Vispo e amato fanciullino
Dormi, o figlio, unico ben,
Chiudi gli occhi, o mio Lucino,
Le gotuzze ascondi in sen.4

«Deh gli occhietti ascondi e vela»
Par ti dica il sonno. Ve’,
Ve’ Luschina come anela,
Lenta cucciasi ai tuoi piè.8

L’occhio stanco già si posa,
Già si chiude al mio tesor,
E sul volto ch’è di rosa
Lene spandesi il sopor.12


Vieni, auretta, e qui gioconda
Or carezza il mio figliuol:
Non stormisce alcuna fronda,
Lieve lieve ha sciolto il vol.16

Pargoletto vispo e amato
Dormi, dormi, unico ben,
Te dell’aura allegra il fiato,
Te la madre accoglie in sen.20

Nenia quinta


ad somnum inducendum: mater cantitat.


Scite puer, mellite puer, nate unice dormi,
Claude, tenelle, oculos, conde, tenelle, genas.



Ipse sopor, non condis, ait, non claudis ocellos?
En cubat ante tuos Luscula lassa pedes.



Languidulos, bene habet, conditque et claudit ocellos
Lucius, et roseo est fusus in ore sopor.



Aura veni, foveasque meum placidissima natum:
An strepitant frondes? tam levis aura venit.



Scite puer, mellite puer, nate unice, dormi,
Aura fovet flatu, mater amata sinu.



Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.