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Giovanni Pontano - Poesie scelte (1874)
Traduzione dal latino di Pietro Ardito (1874)
Nenia nona
XI XIII

Nenia nona


giocosa, per blandire: canta la nutrice.


Ha le gote Elpin brunotte,
Smorte Eunomio le sortì:
L’un vagisce nella notte,
L’altro piange sempre il dì.4

Ma un color tra rosa e giglio
Su Lucietto mio fiorì:
Nè di notte ei bagna il ciglio,
Nè vagir si sente il dì.8

Ecco Eunomio il sen disprezza,
E le poppe ei picchia ancor;
Ma Lucietto le carezza,
Dando baci e baci ognor.12


Non di nanne e favolette
Sente Elpino alcun piacer,
Ma di fiabe e graziosette
Nanne Lucio vuol goder.16

Anche in sonno ei ride, o Lisa,
Stretto stretto al sen ti sta,
Ed accorto sì l’affisa
Che rubarlo niun potrà.20

Nenia nona


iocosa ad blandiendum: nutrix canit.


Pallidus Eunomius puer est, Titiusque nigellus:
Vagit et hic noctes, vagit et ille dies.



Luciolo roseus color est candore refusus:
Nec vagit noctu, nec strepit ipse die.



Despuit Eunomius mammas, tunditque papillas:
Oscula dat tumidis Lucius uberibus.



Non Titium fabella iuvat, non naenia Lippae:
Naenia Luciolum, verbaque ficta iuvant.



Ridet et in somnis, et Lisae Lucius haeret,
Auferat et ne quis callidus ipse timet.



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