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Questo testo fa parte della raccolta I. Rustico Filippi
LIII
Prima la donna, poi Amore l’assicurano ch’è ormai corrisposto.
— Poi che voi piace ch’io mostri allegranza, ’
madonna, ed i’ ’l foraggio volontiera.
— Meo sire, è tutta mia disideranza:
4allegra lo tuo core e la tua cera.
— O donna mia, merzed’e pietanza
dimando, se mostrat’ho doglia fèra.
— Meo sire, se rallegri tua sembianza,
8giá mai non cangerò disio né spera. —
— Merzede, Amor, ch’io non saccio che dire
ver’la mia donna, tanto m’è gioiosa:
11tu se’ il mio core, Amore, e ’l meo disire.
— Oi amador, di fin cor l’amorosa
lealmente ama senza mai fallire,
14però ch’ell’ama te sovr’ogni cosa. —
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