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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Giulio Bussi
XI1
Poichè la bella Ebrea l’alto pensiero
Per la fè, per la patria in se rivolse;
Tutta piena di Dio, con guardo altero
Quindi a beltà, quincia virtù si volse.
5Voi siate meco, disse; e il lusinghiero
Viso, e ogni vezzo in lei beltade accolse:
Virtù dielle il vigore, e così il fiero
Duce trafisse, e il patrio suol disciolse.
Oggi torna Giuditta, e tanto appaga
10Colle dolci armonie di stil sì degno,
Ch’io non so se in Betulia era sì vaga.
So, che l’ire rivolse a più bel segno:
Se un Duce uccise, or l’Obblìo cieco impiaga,
Mostro là di fortezza, e quì d’ingegno.
- ↑ Per la Giuditta. Oratorio
Note
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