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Olindo Guerrini - Postuma (1877)
LX
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LX.
HI potesse ridir quanto l’amai
Questa bianca beltà che par di cera,
Questa beltà che non sorride mai
4Che mai non piange e s’abbandona intera;
Quante volte a quest’occhi domandai
Un lampo sol di voluttà sincera,
E quante volte l’anima cercai,
8Nel bacio suo, ma l’anima non c’era;
E quante volte nel secreto letto
Questo foco fatal che mi divora,
11Folle, tentai di suscitarle in petto;
E quante volte del dolor nell’ora,
Quando sanguina il cor, l’ho maledetto
14Questo spettro d’amore, e l’amo ancora!
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