< Postuma
Questo testo è stato riletto e controllato.
LVIII LX



LIX.


 
L

E tue carezze le conosco io solo
E il tuo guancial per me non ha secreti:
Viviam di notte come il rosignolo
4E come lui cantiam sotto i roseti.

    Guai se potesse dir quel letticciolo,
Se potessero dir queste pareti
Che baci ardenti come il vetriolo,
8Ch’ebbrezze, che follie tu non mi vieti!

    Guai se sapesse alcun sino a che cosa
Ti trascina la carne e che certami,
11Che strane voluttà tenti furiosa!

    E pur tu che mi cerchi e che mi chiami
Sol ch’io ti manchi un’ora, e sei gelosa
14E soffri e piangi e bruci, e pur non m’ami!


Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.