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V VII


VI.


Si fractus illabatur orbis
Impavidum ferient ruinae.
Horat.
 

IENI Nerina! Siediti
Lieta sui miei ginocchi
E ti scintilli cupida
4La voluttà negli occhi;

    Vieni ed il collo cingimi
Con le soavi braccia,
Io nel tuo sen che palpita
8Nasconderò la faccia.

    Squarci la terra i fumidi
Visceri suoi profondi,
Crollino i cieli e riedano
12Infranti al nulla i mondi,


    A me non cal! Se il roseo
Labbro sul labbro mio
Serri, Nerina, impavido
16Sfido la morte e Dio.






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