< Postuma (1905)
Questo testo è completo.
Vieni, Nerina! Siediti
V VII

VI.


Si fractus illabatur orbis
Impavidum ferient ruinae.

Horat.


     Vieni Nerina! Siediti
Lieta sui miei ginocchi
E ti scintilli cupida,
La voluttà negli occhi;

     Vieni, ed il collo cingimi
Con le soavi braccia,
Io nel tuo sen che palpita
Nasconderò la faccia.

     Squarci la terra i fumidi
Visceri suoi profondi.
Crollino i cieli e riedano
Infranti al nulla i mondi,


     A me non cal! Se il roseo
Labbro sul labbro mio
Serri, Nerina, impavido
Sfido la morte e Dio.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.