< Priapea
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CI CIII

CII.


Scolpío nel limitar del suo grand’orto,
     L’ortolano Aretin queste parole,
     E forse per mostrar com’ei si duole
     4Di chi gli oppone l’avarizia a torto:
Entri nel mio giardino a suo diporto,
     E al caldo e al gelo, e all’ombra e al Sole
     Stiavisi pure a soggiornar chi vuole,
     8Purchè degli orti altrui prenda conforto.
E se più vago sito i suoi ridutti
     Non mostran fuori, nè com’altri assai
     11Han poma d’oro, e preziosi frutti.
Scusi e compensi ogni difetto omai
     Il buon voler ch’ha di ricever tutti,
     14E che gli entrati poi non n’escan mai.

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