< Priapea
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Niccolò Franco - Priapea (1541)
CLXXVII
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CLXXVII.
Il fottere de’ passeri è stupendo,
E che a niun altro si potría uguagliare,
Onde l’invidia me ne fa crepare
4Mentre per l’orto gli veggio ir fottendo.
Tanto, ch’io chiaramente ne comprendo
Che l’uomo in vita sua non può arrivare
Al terzo di quel loro spessegare 1
8Ancor che noi fottessimo morendo.
Mettomi qualche volta in fantasia
Di sforzar più che posso la natura,
11Ma alfin sempre mi perdo a mezza via.
Anzi ci trovo tal manufattura,
Che a far il conto mi bisogneria,
14Ch’ogni cazzata fusse fottitura.
- ↑ Far presto.
Note
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