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Niccolò Franco - Priapea (1541)
CLXXVIII
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CLXXVIII.
Ho tanta invidia a i cani, ch’io ne moro
Per quel buon tempo ch’hanno nel chiavare,
Poich’ad ognor si possono affrontare,
4E far delle faccende in chiesa e in coro.
E a noi bisogna farne concistoro
Se una fiata ci vogliam sbracare,
E in mille maniere ruffianare,
8Ed oltre il sangue, spender un tesoro.
Cosa da farne disperazione
Veder gl’altri incazziti, e noi rizzati
11D’invidia grattarci il pettignone.
E però perdoniamo a preti e a frati,
Perch’hanno i poveretti gran ragione
14Di fotter sempre come disperati.
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