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Niccolò Franco - Priapea (1541)
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CV.
Oh me beato, dice il dì sovente
L’ortolano Aretin, che sì bell’orto
Ebbi dal cielo, ond’ogni mio conforto
4Ha la radice del suo ben presente.
Quì son gli smalti, ove soavemente
Trova l’occhio guardando il suo diporto,
E pur spira l’odor che ’l dolce porto
8Degli angosciosi spirti e della mente.
Quì del vero gioir l’ampio cammino
Scorgo, e pur vi contemplo intento e fiso
11Tutto quel ch’appressar fammi al divino.
Or s’è pur ver, che gioja, pace e riso
Quinci coglier si può, perchè il giardino
14Non dee fra noi chiamarsi il paradiso?
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