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Niccolò Franco - Priapea (1541)
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CIV.
L’ortolano Aretin, che fissa e intenta
Ha tutta nel piantar la nobil cura,
Per dar all’erba sua ferma verdura
4Par che dica a tutt’ore e non sen penta.
Verdeggi, prego, o ciel, la cara menta,
E nel dì cresca e nella notte oscura,
Nè di gelo unqua oltraggio, nè d’arsura
8Distemprato vapor fia ch’ella senta.
Da lei sia lunge ogni contraria froda
Di maligno furor, nè tarlo ascoso
11Nella radice la trafigga o roda.
Sì, che lieto di lei viva e giojoso,
E i suoi bei frutti in ogni tempo goda
14Nell’asciutto non men che nel piovoso.
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