< Priapea
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CXCV
CXCIV

CXCV.


Coram vobis, magnifico messere,
     Io Priapo di sopra prelibato
     Compajo lacrimando ed impiagato
     4Dal capo al piede, come può vedere.
Se la cagione ne vorrai sapere,
     Pietro Aretino m’have assassinato
     Con quel suo culo tutto infranciosato,
     8E però ti dimando miserere.
Abbi compassione del mio male,
     Perche m’è forza col signor Quintazzo
     11Girmene a medicare allo spedale.
Almanco sia provisto di stramazzo,
     Ch’io non spero guarirne, e per segnale
     14Mutolo ne rimango e senza cazzo.

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