< Priapea
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CXCIV
CXCIII CXCV

CXCIV.


Priapo, se pur picciolo ti pare
     Il dono, che i miei versi oggi ti fanno,
     Non ne bisogna incorrere in affanno,
     4Perche è scusato chi non può più dare.
Tu sai che Bacco degna d’accettare
     Un grappo d’uva per tributo ogn’anno,
     E venti o trenta spighe che si danno
     8A Cerere, la ponno contentare.
Chi non può aver la polpa, pigli l’osso;
     E poni mente ch’io son poverino,
     11Che per più non poter fo quant’i’ posso.
Tienti all’esempio del divo Aretino,
     Che dove aver non puote il grosso grosso,
     14Non per questo rifiuta il piccinino.

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