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CXLII
CXLI CXLIII

CXLII.


Io vi ricordo pure, o zappatori,
     Voi che degli orti miei la cura amate,
     Che alle mal erbe non la perdoniate,
     4Sì che un germoglio non ne paja fuori.
Rispetti non si portino nè onori
     A lappole ed a logli ove zappate,
     Ch’è forza dar di matte bastonate
     8A questi stecchi ladri traditori.
Bisogna, dico, oprarvi da dovero,
     E mettervi da cani a sofferire
     11Per fargli da bacili di barbiero.
Tal che le donne n’abbiano gioire,
     E di quà più s’accendano al mistiero,
     14Che gl’orti lor non facciano imboschire.

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